2024 Autore: Harry Day | [email protected]. Ultima modifica: 2023-12-17 15:47
Quando penso a come un bambino dipenda totalmente dai suoi genitori e dall'ambiente circostante, mi sento a disagio. Anche un adulto che è dipendente da alcol o droghe e si trova in una situazione difficile ha il diritto di scegliere se restarci o farsi curare.
Un bambino non ha questo diritto.
Situazione familiare, in cui è nato, diventa decisivo per tutta la sua vita successiva, per le sue decisioni più importanti riguardo a questa vita ea se stesso.
Sistema familiare ha già preso forma, ognuno ha il suo posto, i ruoli si distribuiscono e ognuno conosce a memoria la sua festa. Il bambino può solo integrarsi in questo processo e iniziare a svolgere il suo ruolo, che spesso è già prescritto dai suoi genitori nei minimi dettagli.
Con cosa ha a che fare
Mamma e papà avevano già una certa relazione prima che lui nascesse. Hanno i loro genitori e ci sono anche modi consolidati di interagire con loro. Sulla scena familiare si svolgono serie battaglie e il bambino è strettamente intrecciato in tutto questo.
Può diventare una gioia universale, oppure può essere un cuscinetto che addolcisce i rapporti difficili tra genitori, può essere innalzato come vessillo di lotta nelle faide familiari, o usato come rimprovero alla "sua figlia sfortunata", sarà il compenso della madre per "questi bastardi di uomini" ovvero la sua ultima speranza, nella cui realizzazione investirà tutte le sue forze, negandosi tutto e, ovviamente, presentando fattura.
Porta su di sé il peso delle aspettative, delle ambizioni, delle proiezioni e delle idee dei genitori su "come farlo", "come farlo bene" e in modo che sia sicuro "non peggio di quello delle persone". O forse sarà una costruzione d'amore molto dura e inflessibile "visto che non l'ho capito, lascia che lo prenda lui" o, al contrario, geloso "dal momento che non l'ho capito, lascia che lo prenda anche lui".
Ho un'amica che dà da mangiare a sua figlia con la forza, spingendole letteralmente dentro del cibo, nonostante il suo pianto, perché lei stessa è cresciuta in una famiglia con genitori alcolizzati e soffriva la fame.
E c'è un'altra amica che ha lasciato suo figlio alle cure di sua nonna, e lei stessa ha iniziato a fare soldi e ad organizzare la sua vita personale. A volte puoi entrare in contatto con la sua anima, e lei dice che la relazione tra i genitori non ha funzionato, e tutti hanno lasciato che funzionasse, e lei è stata lasciata sola, non le hanno prestato attenzione, tranne che "ha fatto" t mangiare?", "Hai fatto i compiti?". Il risentimento risuona nella sua voce, si avvertono amarezza e dolore. Ma lei si riprende subito e dichiara: "Io sono cresciuta e lui crescerà, non c'è niente da sbattere contro di lui". E alla mia domanda “Sei cresciuto, ma sei felice?”, agita la mano irritato.
E il figlio di un altro amico svolge il ruolo di collegamento tra i genitori quando litigano. Cammina di stanza in stanza e invia messaggi: "Vai a dire a tua madre di scaldarsi per mangiare", "Dì a questa capra che non sono il suo servo", "Cosa? Quindi lascia che non chieda più denaro e lo passi avanti”,“Lascialo soffocare con i suoi soldi!”.
Triste…
Cosa resta al bambino? Mette diligentemente nello zaino il senso di colpa per la vita fallita di sua madre o la vergogna per il padre dell'alcolista, l'amarezza delle lamentele dei genitori l'uno contro l'altro, la gravità dei ricordi della propria infanzia, la responsabilità per la malattia della madre, la paura del padre di non incontrarsi, non far fronte. Ma non sai mai cosa…
Lo zaino è ben imballato, per gli occhi, pesante, le cinghie tagliate nelle spalle, la schiena si piega sotto il peso del contenuto, ma devi trascinare. E lo trascinano per tutta la vita, e lo trasmettono ai loro figli, aggiungendo qualcosa di loro personale. Perché come puoi smettere, perché mia madre ha ordinato e mio padre ha ammonito …
Triste…
E ora è l'alba fuori dalla finestra, e continuo a pensare…
Se i genitori potessero solo immaginare come il loro bambino dipenda totalmente da loro…
Diamo molta libertà a un bambino? C'è una scelta per lui? Ha il suo territorio su cui costruire la sua vita? Glielo lasceremo fare?
Diamo un luogo e un tempo per manifestare quel Divino che è inerente a lui e con ciò che è venuto in questo mondo, ha l'opportunità di realizzare se stesso suo, reale, come Dio voleva che fosse?
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