Tra Scilla E Cariddi. Il Racconto

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Video: #MitoMostro - Tra SCILLA e CARIDDI 2024, Maggio
Tra Scilla E Cariddi. Il Racconto
Tra Scilla E Cariddi. Il Racconto
Anonim

L'uomo si è lanciato tra Scilla e Cariddi. Non sapeva cosa fare. La disperazione lo coprì con un'onda amara. Dove sono il vecchio? Sono più di quello che mi è successo? Intanto è in questo varco, nello stretto tra questi due mostri marini, che c'è posto per la speranza. Solo che ancora non lo sapeva.

La fragile barca entrò in turbolenza, camminò da una parte all'altra, si tuffò con la prua. La corrente minacciava di far a pezzi la sua barca sugli scogli costieri. Era necessario in qualche modo mantenere l'equilibrio. Si legò al fondo della barca e si calmò per un po'. "Ma non puoi essere salvato dai mostri e da un incidente!" - pensò improvvisamente il nostro eroe. Cosa dovrei fare?

E poi vide un carico assicurato alla base di un solo albero. È stato un regalo per mio figlio: un aquilone e una tavola da surf. "Questa è la mia salvezza!" - un lampo mi ha attraversato la testa. Tirando fuori un coltello e tagliando i legami, l'uomo strisciò sul ventre fino all'albero maestro e lasciò il dono.

Le onde stavano già travolgendo la piccola nave, cercando di affondarla. E Scilla e Cariddi, scuotendo il collo, aprivano a turno la bocca, cercando di impossessarsi della loro preda.

Senza perdere tempo, l'uomo si alzò sul surf e prese tra le mani la barra del kite, cercando di prendere il vento di cui aveva bisogno. Quando ci riuscì, l'ascensore lo trascinò a poppa, e poi lo gettò nell'abisso. Fu allora che tornarono utili le poche lezioni che suo figlio gli diede, spiegandogli la tecnica di usare un aquilone. Facendo girare lo scafo in aria e tenendo saldamente la barra tra le mani, scivolò sulla tavola nel mare in tempesta.

Scilla e Cariddi si precipitarono dietro di lui. Manovrando abilmente, facendo salti e capriole, staccandosi dalla superficie dell'acqua, sfuggì all'inseguimento. Cambiando virata, andando a destra, poi a sinistra, percorse la costa in cerca di un comodo porto. Alla fine la vide: coperta da una leggera foschia, il porto si apriva dietro una grande scogliera.

Sulla nera sabbia vulcanica della spiaggia notò una figura solitaria. Chissà chi potrebbe essere? Esausto, ma felice, il nostro eroe camminò sull'acqua, trascinando con sé tutte le sue cose. "Papà!" gli venne un grido eccitato. Guardando da vicino, riconoscendo, gridò di rimando: "Figliolo, caro!". E cadde a riva.

Quando si riprese, vide che era sdraiato su un grande letto bianco, accanto a lui sul comodino c'era il tè in un bicchiere incorniciato da un portabicchieri d'argento. Il figlio era seduto a un tavolo rotondo e guardava alcune mappe, delineando con una semplice matita i futuri spot per sciare. Notando che suo padre lo stava guardando, chiese: "E questo - mi stavi portando?" e fece un cenno verso l'attrezzatura che giaceva nell'angolo. “Per te, cara, ma chi altro? Mi dispiace disimballarlo prima del tempo."

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