2024 Autore: Harry Day | [email protected]. Ultima modifica: 2023-12-17 15:47
Rifletto sulle sensazioni che provocano alcune situazioni della vita…
Non sviluppato, poco chiaro.
Quelli in cui si sono accumulate molte tensioni e paure.
Situazioni in cui "le parole si intorpidiscono", la connessione con se stessi si perde e il flusso del movimento naturale si "congela".
E invece di gioia e soddisfazione, sono occupati sentimenti di amarezza e tristezza …
Situazioni alimentate dal senso di colpa cronico per "non posso (agire in esse) spontaneamente e facilmente".
Situazioni in cui "Non capisco nemmeno cosa voglio".
Oppure capisco, ma ho paura di ammetterlo apertamente.
Perché ammettere i propri desideri è accettare consapevolmente i rischi, la possibilità di errori o difficoltà di attuazione, affrontare l'incertezza del futuro e l'incertezza della realtà. E questo è spaventoso!
A volte, in situazioni difficili, può sorgere il pensiero:
"Come sarebbe bello se fossi diverso! Non me stesso! Ma chi è migliore di me…"
E la cosa più importante in questo momento è notate voi stessi.
"Vedere".
Sentire.
E abbraccio.
Carezza.
Accettare.
Questo è quello che è.
Con quello che è.
E rimpiangerlo.
E per dare un posto alla tristezza che finora non funziona come vorresti. Vivi, senti e agisci.
Vedersi tutto, forse in questo momento, infelice, impaurito, correre alla ricerca delle "decisioni giuste".
E - amare.
Accettare - con tutte le paure, l'amarezza e il dolore.
Perdonarti all'infinito per la tua "imperfezione".
E poi diventa più facile.
I pensieri pesanti si allontanano e c'è l'opportunità di agire nel momento - in conformità con gli attuali compiti urgenti.
E l'opportunità di sentire ritorna.
E vive.
E cosa fare quando non funziona?
Non puoi essere gentile con te stesso?
Attento?
Ospite?
Non riesci a perdonare gli errori?
Non puoi incolpare, non vergognarti, non essere arrabbiato con te stesso?
Allora ci vuole esperienza.
Esperienza di accoglienza dall'esterno.
Un'altra persona.
Chissà come
- entrare in empatia, non arrabbiarsi, - ascoltare, non biasimare, - notare, non ignorare, - sostenere, non vergognarsi.
Esperienza in relazioni sicure con confini chiari, chiari, ponderati e negoziati. Con condizioni chiare.
Uno spazio in cui provare qualcosa di nuovo. Non come al solito. Diverso dal familiare.
Poi per trasferirlo nella tua vita quotidiana.
E poi parole sull'autosostegno cesserà di causare confusione, confusione, tristezza o irritazione.
MA diventerà il tuo affidabile una risorsa che è sempre con te.
Maria Veresk, Psicologa online, terapista della Gestalt.
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