Posa Chiusa. Paura O Desiderio Di Sostenersi

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Posa Chiusa. Paura O Desiderio Di Sostenersi
Posa Chiusa. Paura O Desiderio Di Sostenersi
Anonim

Viene consultata una giovane e bella donna.

È arrivata puntuale, ha portato con sé un diario e una penna, e allora? Trasmette il desiderio di portare via qualcosa o dare l'impressione di interesse. È molto impegnata e chiusa.

Parla di sé in modo impulsivo e alzando leggermente la testa. Pretenziosità, pulizia e arroganza si fondono in un'ondata di leggera negatività e aggressività.

Per tutta l'ora, le mie braccia sono strettamente incrociate sul mio petto. La donna si definisce autosufficiente, forte e sicura di sé. Anche nel momento di un forte shock emotivo, nasconde le lacrime, non mostra la sua tristezza e si nasconde diligentemente dietro frasi: "Sì, tutti vivono così", "guardati intorno", "devi guardare tutto di solito ed essere più semplice."

Si nasconde dalle sue paure e non si pone compiti che può sicuramente superare. Così innaturalmente promette di fare i compiti sotto forma di test. Alla domanda sull'innaturalezza, ride e dichiara che in parte ho ragione. Alcune parti del suo corpo sono decisamente innaturali. Discutiamo il tema dell'aggressività e, superando le difese interne e le emozioni represse, giungiamo alla conclusione che è lui la colpa di tutto. Paura, ovviamente. Anche questo è innaturale.

Alla domanda perché? Vengono selezionate diverse dozzine di risposte, ma le frasi chiave su "tutti ce l'hanno" e "non mi preoccupo" spostano la donna in un vicolo cieco che si trasforma in intuizione.

Le è stato insegnato a nascondersi durante l'infanzia, dove ha subito violenze fisiche e mentali. Da qui il desiderio di miglioramento masochista e il desiderio di fondersi con la maggioranza, avendo perso la propria individualità e dissomiglianza.

La scelta di un modello negativo nel comunicare con i propri figli si è basata su uno scenario familiare, in cui periodiche esplosioni di aggressività indicavano un contenitore emotivo traboccante di adulti.

E sempre fiducia nella propria giustizia, autosufficienza e forza. E sotto tale "carisma di ferro" si nasconde una bambina, che vuole rannicchiarsi tra mamma e papà, solo piangere, avendo perso il suo bel viso - una maschera in un fiume di lacrime lavanti e una smorfia di tristezza avvizzita dalle rughe. Le labbra appesantite dopo l'intervento correttivo tremano per i singhiozzi in aumento e si scatena una valanga.

Può essere così difficile chiudersi, soprattutto perché non c'è pericolo in giro, non ci sono schemi sociali imposti da uno specialista, non c'è modo di lottare abitualmente. C'è solo uno sguardo di accoglienza e di sostegno, domande semplici e non complicate, risposte alle quali si può ascoltare la propria voce, la propria opinione e il proprio punto di vista.

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